CATANIA. Due anni di latitanza, sempre vicino casa, poi la cattura. Il nome di Andrea Nizza è stato depennato domenica 15 gennaio 2017 dalla lista dei latitanti più ricercati d’Italia. A passare un colpo di penna su quella lista, è stata un’operazione dei Carabinieri che ha permesso di stanare in una villetta di Viagrande il trentenne che gli inquirenti ritengono sia il reggente del clan Nizza, affiliato alla storica cosca catanese degli Ercolano-Santapaola. Andrea Nizza, resosi irreperibile nel dicembre 2014 e da allora latitante, è considerato il principale trafficante di droga ed armi in città, con base nei quartieri popolari di San Cristoforo e Librino.

Il clan, una volta una sorta di triumvirato di famiglia, è arrivato nelle mani del trentenne Andrea dopo l’arresto, nel 2013, dei fratelli Daniele e Fabrizio. Quest’ultimo è diventato un collaboratore di giustizia. La caccia ad Andrea Nizza è entrata nel vivo subito dopo luglio, quando l’inchiesta “Chartago”, coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro, aveva permesso l’arresto di ben trentatrè affiliati, togliendo di fatto la terra sotto i piedi alle attività del clan.
Determinanti, ai fini dell’inchiesta, le dichiarazioni di Fabrizio Nizza, che hanno consentito la scoperta ed il sequestro di un arsenale da oltre cinquanta armi tra fucili, pistole, munizioni e armi automatiche tipo Kalashnikov, e hanno permesso di ricostruire il giro d’affari che lo spaccio di erba, fumo e cocaina fruttava al clan: ottantamila euro al giorno. Il denaro veniva rapidamente rimesso in circolo e riciclato.

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